Priapismo e biofeedback

Priapismo e biofeedback

Priapismo e biofeedback
Priapismo e biofeedback

Il biofeedback può essere impegnato nel trattamento della priapismo per le forme cliniche  correlate a stress come causa o come conseguenza.  Le tecniche di  biofeedback  si basano sulla interazione tra paziente e una apposita strumentazione. Il biofeedback retroaziona sul paziente una sua variabile fisiologica controllata dalle aree sottocorticali del sistema nervoso centrale.  

Il priapismo è una condizione di sofferenza caratterizzata dalla persistenza della erezione nell’organo sessuale maschile in assenza  di desiderio.  Il priapismo è accompagnato da disagio e dolore. Il termine priapismo è erroneamente associato alla satiriasi. Ma nella satiriasi l’erezione è  desiderata, risentita come piacevole e non dolorosa.  La condizione clinica contrapposta al priapismo è la disfunzione erettile. Nella percezione popolare il priapismo è oggetto di scherno e i pazienti possono essere derisi o non compresi. La condizione del paziente affetto da priapismo è oltre i pregiudizi un disturbo clinico di rilevanza talvolta notevole.  Le cause del priapismo possono essere fisiche o psichiche. Spesso si assiste nel priapismo ad una induzione multicausale di cui una delle componenti può essere prevalente:

  • stress
  • psicofarmaci
  • farmaci
  • farmaci anticoagulanti
  • tossicità ambientale e alimentare
  • abuso di farmaci per la disfunzione erettile
  • sostanze stupefacenti
  • alcolismo
  • diabete
  • traumi dell’arteria cavernosa
  • traumi e malattie dei genitali
  • leucemia
  • anemia falciforme
  • emofilia
  • lesioni midollari
  • malattie neurologiche
  • neoplasie
  • allergie

Esiste anche un priapismo idiopatico che non consente agli attuali standard diagnostici di riconoscere una causa o eventuali concause. La terapia del priapismo si avvale di farmaci, chirurgia o psicoterapia a seconda delle causa osservate nel singolo paziente. Talvolta la condizione è talmente dolorosa da costringere il paziente al supporto di una unità di pronto soccorso. La terapia di pronto soccorso impegna  a seconda dei casi farmaci simpaticomimetici o la creazione di shunt chirurgici. Le terapia di soccorso per il priapismo oltre ad alleviare la sofferenza è necessaria per impedire emergenze urologiche e lesioni della funzione sessuale.

Il biofeedback è uno strumento privo di controindicazioni applicabile  nel trattamento della priapismo  quando  connesso a stress sia come causa, sia come conseguenza. Il biofeedback non è la terapia di una emergenza in caso di priapismo, ma tratta le condizioni stressogeno che lo alimentano o ne derivano. A tal scopo si utilizzano favorevolmente il biofeedback del segnale elettrodermico e il biofeedback respiratorio.  Il biofeedback  del segnale elettrodermico emula per il paziente il potenziale di membrana correttto, interagendo in tal modo con il sistema neurovegetativo e  con  l’asse HPA.  Le variazioni del potenziale di membrana negli spettri di frequenza più elevati è sono infatti da riferire al sistema neurovegetativo e dell’asse HPA.  Il biofeedback del segnale elettrodermico emula, l’assenza di processi infiammatori, al fine di abbassare la risposta dell’asse HPA e, conseguentemente, il rilascio di glucocorticoidi. Questi ormoni non sono però implicati solo nell’ infiammazione cronica, ma anche nelle malattie stress correlate.

Il biofeedback respiratorio si basa sulla retroazione al paziente di un ritmo respiratorio sincronizzato al ritmo del battito cardiaco.   Il biofeedback respiratorio permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco vantaggiosa alla vagotonia, condizione essenziale alla espressione di una erezione fisiologica.  La relazione coerente tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco, induce una interferenza terapeutica sul sistema nervoso autonomo parasimpatico.  Il paziente è connesso ad un fotopletismografo in grado di valutare il funzionamento del sistema nervoso autonomo che dopo aver misurato le variabili dipendenti dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico, elabora un ritmo respiratorio che il paziente è  chiamato a seguire tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito.

Il biofeedback del segnale elettrodermico e il biofeedback respiratorio si somministrano in cicli di trattamento. La terapia è generalmente gradita dai pazienti, perché comporta un piacevole rilassamento.  Per migliorare la risposta in terapia si associa al trattamento valutazione della nutrizione e si consiglia di bere il turn over idrico giornaliero dopo verifica tramite l’analisi di composizione corporea. Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia.  Anche le interazioni con altre forme di terapia, e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e eventuali accertamenti.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback  a Roma

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