Ansia e biofeedback

Ansia e biofeedback

Ansia e biofeedback
Ansia e biofeedback

Al trattamento dell’ansia  può cooperare il biofeedback del segnale elettrodermico valido per la sua efficienza senza  effetti collaterali indesiderati. Il biofeedback  si basa sull’interazione tra paziente e una apparecchiatura tale da indurre nel paziente un controllo di una variabile  fisiologica a controllo sottocorticale e automatico.  Il biofeedback del segnale elettrodermico è in grado di produrre un effetto antinfiammatorio, analgesico e rilassante senza esporre il paziente a rischio iatrogeno. Prima di ogni trattamento dell’ ansia con  biofeedback del segnale elettrodermico è opportuno una visita accurata del paziente per indagare  la sofferenza e possibili interferenze con malattie organiche.

 L’ ansia è  una sensazione di paura continua senza relazione stringente con un evento reale specifico. I sintomi fisici  dell’ansia sono molteplici e soggettivi, ma prevale in tutti l’ iperattività del sistema nervoso autonomo con un’alterazione dell’equilibrio neurovegetativo tra simpatico e parasimpatico. L’ ansia è associata nell’immaginario del paziente a sofferenze simili e complementari tra le quali emergono certamente: paura, apprensione e preoccupazione. L’ ansia si esprime a livello somatico con un corteo di sintomi  anche questi molto soggettivi ma  tra questi prevalgono:

  • oppressione torace,
  • precordialgia,
  • affanno,
  • palpitazioni,
  • nausea
  • tremore
  • freddo
  • pallore
  • sudore

L’ ansia può  presentarsi come una malattia unica oppure può essere connessa e espressione di altre malattie, anche organiche. L’ ansia ha però oltre la sofferenza sempre un senso biologico ed è prevista in natura per preparare l’organismo ad affrontare un pericolo aspettato o inaspettato. Lo stato di ansia prevede funzionalmente a questa attesa inconscia di pericolo i seguenti cambiamenti funzionali ad una reazione:

  • aumento della pressione del sangue,
  • aumento della frequenza cardiaca,
  • aumento della sudorazione,
  • aumento del flusso sanguigno nei muscoli,
  • contenimento del  sistema immunitario,
  • diminuzione delle funzioni digestive.

Secondo la medicina biologica il paziente in  ansia inconsciamente si prepara ad una reazione di attacco o fuga nei confronti di un conflitto atteso. La finalità dell’ ansia pur essendo una condizione che comporta sofferenza anche notevole, è sempre e comunque sopravvivere.  Una buona anamnesi e una visita medica sono essenziali per la diagnosi iniziale di qualunque disturbo d’ ansia e per escludere  on includere qualunque malattia organica coincidente.  Il biofeedback del segnale elettrodermico si applica anche per le forme di ansia connesse a malattia somatica, ma è però da associare a trattamento specifico della patologia.  La terapia convenzionale per l’ ansia consiste nella prescrizione di psicofarmaci e/o psicoterapia. Se il paziente con ansia, già assume da tempo farmaci ansiolitici, il trattamento con biofeedback del segnale elettrodermico non li esclude, ma si sovrappone. Solo  quando il paziente si sente meglio si può procedere ad un graduala un wash out dei farmaci, da  monitare con il medico curante. I farmaci per l’ansia sono infatti caratterizzati dal problema della dipendenza e richiedono una procedura precisa per essere sospesi.

Il trattamento dell’ ansia con biofeedback del segnale elettrodermico comporta ad un miglioramento della risposta adattativa del paziente e una diminuzione dei sintomi. Il biofeedback è stato ispirato negli anni sessanta dal diffondersi della meditazione trascendentale. Si osservò che nello stato di meditazione l’attività elettrica del sistema nervoso centrale è caratterizzata da particolari onde denominate onde alfa. Il paziente che pratica meditazione produce maggiormente onde alfa ed aumentare così un rilassamento vigile. In un primo momento il biofeedback fù pertanto assimilato ad una sorta di relax tecnologicamente indotto. Successivamente però questa iniziale visione, il biofeedback fu oggetto di studi caratterizzati da un standard di validazione scientifico.

Le sedute sono settimanali o bisettimanali e durano  trenta di minuti. Il biofeedback del segnale elettrodermico ha un effetto sulle malattie stress correlate, sulle infiammazioni croniche e sul dolore. Pertanto il biofeedback contribuisce a ridurre o evitare il fabbisogno di terapia farmacologica. Una corretta fase diagnostica precede ogni trattamento in modo da includere correttamente le pazienti  per i quali il biofeedback è indicato ed escludere colore per i quali valgono le controindicazioni. Per migliorare la risposta al trattamento è utile somministrazione del corretto turnover idrico verificato con l’analisi di composizione corporea e integrazione corretta di magnesio e potassio. Il biofeedback è una terapia medica. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e applicata da un medico dopo una diagnosi e con un preciso protocollo di inclusione nel trattamento. Le interazioni con lo stile di vita, la nutrizione e soprattutto con altra terapia come quella farmacologica è oggetto di valutazione preliminare al trattamento.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello,