Sport e biofeedback

Sport e biofeedback

Sport e biofeedback
Sport e biofeedback

Il biofeedback ha molte applicazioni in terapia e può essere impegnato anche nel seguire l’atleta nella pratica dello sport per  indicazioni specifiche. Il biofeedback è una terapia basata sulla interazione tra paziente e uno specchio tecnologico tale da indurre nel paziente un controllo del suo comportamento. La maggior parte delle variabili della vita biologica sono gestite dal sistema nervoso centrale sottocorticali che elaborano automaticamente un comportamento adattativo.  Le indicazioni più frequenti per il biofeedback nello sport sono la gestione della performance e il recupero dopo traumatismo.

I comportamenti adattativi all’ambiente sono regolazioni indipendenti dalla coscienza della persona, tra le quali si osserva anche la performance nello sport. Questi regolazioni adattative dipendono dai sistemi  metabolico, neurovegetativo, endocrino ed immunitario. L’indipendenza delle regolazioni adattative dalla coscienza è da rapportare all’età evolutiva delle aree cerebrali deputate, generalmente più antiche e precedenti alla forme di vita connotate da coscienza. Nel biofeedback  una funzione automatica è portata a coscienza tramite una stumentazione che funge da specchio permettendo una  sua gestione  consapevole da parte dello sportivo .

Le applicazioni maggiori del biofeedback per lo sport sono:

  • gestione della infiammazioni
  • gestione della respirazione
  • gestione dello stress

La retroazione nel biofeedback del segnale elettrodermico consente di rigenerare la ripolarizzazione cellulare significa abbassare significativamente i processi flogistici e concorrere nell’indurre  l’equilibrio tra acqua intracellulare e acqua extracellulare, tipica dell’ omeostasi priva di infiammazione.  L’effetto antinfiammatorio consente di contenere la somministrazione dei farmaci modulatori della flogosi e dalla acidificazione tissulare tipica dello sportivo in overtraining. Il biofeedback del segnale elettrodermico è  una terapia idonea a ristabilire un equilibrio del sistema neurovegetativo. Il corretto rapporto tra sistema simpatico e parasimpatico è fondamentale per contenere le molteplici risposte adattative implicate  nello stress durante lo sport o la prestazione estrema.

Il biofeedback respiratorio permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco.  La relazione coerente tra queste due variabili della vita, induce una attivazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico, tale da attivare un miglioramento in della performance e resistenza durante lo sport.  Durante il trattamento  con il biofeedback respiratorio lo sportivo impara ad usare la respirazione in modo consapevole, superando  durante la gara i limiti della respirazione automatica.  Lo sportivo prima delle prestazioni è connesso ad un fotopletismografo in grado di valutare il funzionamento del sistema nervoso autonomo che dopo aver misurato le variabili dipendenti dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico, elabora un ritmo respiratorio che chi pratica sport intensivamente è  chiamato a seguire tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito.

Il biofeedback è una terapia consentita durante l’allenamento nello sport, perchè non comporta somministrazione di farmaci alcuno. Il biofeedback è prescritto e somministrato da un medico dopo una valutazione dello sportivo  secondo un preciso protocollo di inclusione nel trattamento. Le interazioni con la nutrizione, la tipologia di allenamento, la prestazione in gara e soprattutto con ogni forma di altra terapia è oggetto di valutazione preliminare al trattamento.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma