Orgasmo e biofeedback

Orgasmo e biofeedback

Orgasmo e biofeedback
Orgasmo e biofeedback

Il biofeedback è utile nei disturbi dell’orgasmo  per le forme cliniche connesse con una sindrome adattativa a stress.  ll biofeedback  è una metodica che si basa su una strumentazione che retroaziona al paziente una variabile fisiologica sotto controllo del sistema nervoso sottocorticale  e pertanto automatica .

L’ orgasmo è la culminante più diffusa della attività sessuale  e può presentare  diversi disturbi di cui il maggiore è  l’impossibilità di raggiungerlo.  I disturbi dell’orgasmo  impegnano sia uomini che donne e non si devono confondere con tutte quelle condizioni patologiche o fisiologiche che impediscono la sessualità. I disturbi dell’orgasmo inoltre non determinano generalmente una assenza completa di piacere come nella anedonia, ma possono implicare comunque una sofferenza anche notevole per i pazienti.  Una inibizione dell’ orgasmo arreca un disagio considerevole al paziente con interesse per l’attività sessuale,  ma che non può concluderla come desiderato. La  inibizione dell’orgasmo o anorgasmia è un termine usato per indicare diverse problematiche legate alla sessualità e può essere connesso a cause fisiche, emotive o mentali.    Il disinteresse per la sessualità  o la condizione per la quale si trascende spiritualmente l’esercizio concreto della sessualità non sono  propriamente disturbi dell’ orgasmo.   Anche la difficoltà  all’ orgasmo  di tipo situazionale ovvero  che si manifestano solo con un preciso partner o  situazione non sono un disturbo ma una risposta.

In ambito medico si distinguono  disturbi dell’ orgasmo primari ovvero da sempre esistiti, da  disturbi dell’ orgasmo secondari ovvero insorta dopo un periodo di normale espressione sessuale. I disturbi dell’ orgasmo possono essere indotti da farmaci, sostanze psicotrope, malattie, soprattutto a carico dell’apparato genitale, avere un’origine  relazionale o dipendere da una sindrome adattativa a stress.  Tra le cause fisiche dei disturbi dell’ orgasmo più rare si osservano anche i traumi del midollo spinale. Di gran lunga più frequenti sono le cause emozionali e biologiche, come un eccessivo autocontrollo, un’eccessiva attenzione al piacere del partner e sopratutto la sindrome adattativa a stress. La sessualità completa e piacevole richiede una relativa vagotonia che permette il realizzarsi di tutto l’atto  ma in particolare l’ orgasmo. Un ipersimpaticotono nel sistema nervoso autonomo come da sindrome adattativa a stress contrasta con il piacere sessuale e  in certe circostanze può inibire selettivamente l’ orgasmo.

Il biofeedback è uno strumento utile nel trattamento dei disturbi dell’ orgasmo connessi a stress. A tal scopo si utilizzano favorevolmente sia il biofeedback del segnale elettrodermico, sia il biofeedback respiratorio.  Il biofeedback  del segnale elettrodermico emula per il paziente il potenziale di membrana correttto, interagendo in tal modo con il sistema neurovegetativo e  con  l’asse HPA.  Le variazioni del potenziale di membrana negli spettri di frequenza più elevati è sono infatti da riferire al sistema neurovegetativo e dell’asse HPA.  Il biofeedback del segnale elettrodermico emula, l’assenza di processi infiammatori, al fine di abbassare la risposta dell’asse HPA e, conseguentemente, il rilascio di glucocorticoidi. Questi ormoni non sono però implicati solo nell’ infiammazione cronica, ma anche nelle malattie stress correlate.

Il biofeedback respiratorio si basa sulla retroazione al paziente di un ritmo respiratorio sincronizzato al ritmo del battito cardiaco.   Il biofeedback respiratorio permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco vantaggiosa alla vagotonia, condizione essenziale all’espressione di  uno stato di relax.  La relazione coerente tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco, induce una interferenza terapeutica sul sistema nervoso autonomo parasimpatico.  Il paziente è connesso ad un fotopletismografo in grado di valutare il funzionamento del sistema nervoso autonomo che dopo aver misurato le variabili dipendenti dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico, elabora un ritmo respiratorio che il paziente è  chiamato a seguire tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito.

Il biofeedback del segnale elettrodermico e il biofeedback respiratorio si somministrano in cicli di trattamento. La terapia è generalmente gradita dai pazienti, perché comporta un piacevole rilassamento.  Per migliorare la risposta in terapia si associa al trattamento valutazione della nutrizione e si consiglia di bere il turn over idrico giornaliero dopo verifica tramite l’analisi di composizione corporea. Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia.  Anche le interazioni con altre forme di terapia, e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e eventuali accertamenti.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback  a Roma

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