Fame nervosa e biofeedback

Fame nervosa e biofeedback

Fame nervosa e biofeedback
Fame nervosa e biofeedback

Il biofeedback del segnale elettrodermico è utile  a contenere la fame nervosa  tramite l’effetto regolativo sul sistema neurovegetativo. ll trattamento con biofeedback del segnale elettrodermico non induce dipendenza ed è privo di effetti collaterali indesiderati. Il paziente è connesso ad una apparecchiatura che retroaziona il segnale elettrodermico prelevato dal paziente,  con precisi benefici nelle infiammazioni e nelle malattie stress correlate.   

La fame nervosa è una alterazione del comportamento alimentare per cui una persona ingurgita  senza un controllo razionale una quantità di cibo non proporzionata alle esigenze metaboliche. Talvolta la fame nervosa è seguita da una forma di pulsione opposta tale da poi ricorrere a diversi metodi per riuscire a non metabolizzare il bolo alimentare assunto. Il vomito autoindotto, utilizzo di lassativi, purghe, digiuni e intenso esercizio fisico  caratterizzano  la fame nervosa in fase di opposizione all’assunzione di cibo.   Clinicamente la fame nervosa è denotata da episodi in cui il soggetto sente un bisogno di ingerire spropositate quantità di cibo, correlati da una coazione a ripetere nel tempo tale comportamento. Il desiderio del paziente  con  fame nervosa è verso la massa e la velocità del cibo ingerito  Il  desiderio di mangiare un determinato, specifico alimento di qualità è invece spesso irrilevante.  Non si considerano fame nervosa quei casi in cui vi è un’elevata assunzione di cibo saltuaria e in contesti sociali,  né il continuo “spiluccare” durante la giornata. Per  diagnosticare  la fame nervosa  sono necessarie le abbuffate   e le eventuali fasi di “pentimento”, che  devono manifestarsi sia  con frequenza, sia con regolarità. La  fame nervosa non è connotata da vero piacere e gusto in relazione al cibo. Il comportamento alimentare  nella fame nervosa implica dipendenza oltre che compulsione. Quando la sofferenza connessa a fame nervosa supera determinate soglie è necessario una terapia.  Il trattamento convenzionale della fame nervosa è multidisciplinare e implica psicoterapia, nutrizione clinica e talvolta psicofarmacologia.   La ricerca di una proporzione corretta tra invasività della cura psicofarmacologica e disturbo patito dal soggetto affetto da fame nervosa è oggetto di controversie.

Il biofeedback del segnale elettrodermico contribuisce  alla gestione  del paziente affetto da fame nervosa. Gli effetti possono essere  gradualmente visibili e portano ad un miglioramento della risposta adattativa del paziente allo stress e una diminuzione delle conseguenze emozionali e somatiche patite. Il  biofeedback del segnale elettrodermico ha un ruolo  nel trattamento dello stress implicato nella  fame nervosa e può contribuire a ridurre il fabbisogno di terapia maggiormente invasiva.  IL biofeedback del segnale elettrodermico è  una terapia idonea a ristabilire un equilibrio del sistema neurovegetativo. Il corretto rapporto tra sistema simpatico e parasimpatico è fondamentale per contenere lo stimolo della fame.

 Il biofeedback del segnale elettrodermico attraverso la stimolazione del potenziale d’azione delle cellule ottiene una ripolarizzazione cellulare con conseguente riequilibrio dell’ambiente intracellulare ed extracellulare, favorendo la riduzione dello stato infiammatorio e dello stress, entrambi in relazione alla corretta attività del cortisolo endogeno.  Il biofeedback si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalla patologia trattata e dalla sua gravità.  Le sedute di trattamento sono vissute gradevolmente dai pazienti, perché inducono un piacevole rilassamento.  Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia.   L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma

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