Dispnea e biofeedback respiratorio

Dispnea e biofeedback respiratorio

Dispnea e biofeedback respiratorio
Dispnea e biofeedback respiratorio

Nella cura della dispnea è utile il biofeedback  respiratorio per  modulare il sistema neurovegetativo del paziente, attraverso una respirazione coerente.   Il biofeedback respiratorio nell’ dispnea si basa sulla interazione tra paziente e una strumentazione. La strumentazione stabilisce tramite fotopletismografia il ritmo respiratorio coerente per migliorare il sistema neurovegetativo e favorire una respirazione libera da ostruzione. 

 La dispnea è una respirazione difficoltosa, in condizioni di attività tali che non dovrebbe determinarsi. Talvolta la dispnea si associa allo spasmo delle vie aeree e confluisce in un quadro di asma. I pazienti affetti da dispnea patiscono episodi ricorrenti caratterizzati fame di aria, difficoltà respiratoria, senso di costrizione toracica e tosse. Tali episodi si presentano come crisi e sono seguiti da un periodo latenza clinica di intervallo variabile. Diverse malattie possono determinare la dispnea  la cui diagnosi precede e determina il trattamento:

  • bronchiti,
  • enfisema,
  • scompenso cardiaco
  • polmonite
  • asma
  • broncopneumopatia
  • pneumotorace
  • anemia
  • malattie neurologiche
  • malattie endocrinologiche
  • malattie psichiatriche
  • sindrome adattativa a stress
  • panico

La terapia convenzionale della dispnea è orientata alle  sue cause e può utilizzare farmaci, chirurgia e riabilitazione respiratoria. La rieducazione respiratoria non sostituisce la terapia prevista, ma è molto utile nel trattamento per contenterne l’invasività e favorire il decorso. Il biofeedback respiratorio  si applica nella dispnea per favorire un riequilibrio del sistema neurorvegetativo,  aspetto essenziale nel trattamento della malattia. Il paziente è connesso ad una strumentazione di biofeedback che tramite un fotopletismografia permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco, elaborata funzionalmente al contenimento della dispnea.

 La relazione coerente tra  respiro e ritmo cardiaco elaborata dalla strumentazione viene proposta al paziente, che la esegue sotto stretto monitoraggio. La coerenza del ritmo respiratorio e cardiaco induce una modulazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico e pertanto insegna al paziente come contenere la dispnea tramite un controllo vigile del proprio respiro.  Il ritmo respiratorio che il paziente è  chiamato a seguire, tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito, è nel corso del tempo da lui interiorizzato. Il paziente  acquisisce con il ripetersi dei trattamenti  una capacità di applicare tale tecnica in tutte le crisi di dispnea o per prevenirle .

Il biofeedback respiratorio tramite fotopletismografia permette al paziente di portare a coscienza come il respiro sia intimamente connesso alle dispnea e di modularle tramite un controllo volontario del ritmo respiratorio e cardiaco. Il biofeedback respiratorio si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalle patologie trattate. Le sedute di trattamento  risultano gradevoli ai pazienti. Il biofeedback respiratorio sotto controllo con fotopletismografia è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback  sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e con un preciso protocollo di inclusione nella terapia. Le interazioni con lo stile di vita, la nutrizione e soprattutto con altra forma di terapia come quella farmacologica è oggetto di valutazione preliminare al trattamento.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma

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